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La refrazione oculare

La Refrazione oculare

La refrazione oculare è la deviazione che subisce la luce nell’occhio, dipende dalla caratteristiche dell’occhio e delle sue componenti.

La radiazione luminosa entra nell’occhio attraverso la cornea, attraversa l’umor acqueo, il cristallino e il vitreo. La luce viene messa a fuoco sulla retina principalmente dalla cornea, che ha il maggiore potere rifrattivo (circa 43 diottrie), e dal cristallino (potere refrattivo generalmente da 13 a 26 diottrie).

In un occhio emmetrope (che non ha difetti di rifrazione) la radiazione luminosa che proviene da un oggetto lontano viene messa a fuoco sulla retina in condizione di riposo del muscolo ciliare. Il muscolo ciliare è il muscolo che, regolando la curvatura del cristallino, ha la capacità di mettere a fuoco i raggi sulla retina.

Quando si dirige lo sguardo verso oggetti vicini, il fuoco delle immagini si posiziona dietro la retina e viene subito portato sulla retina mediante la contrazione del muscolo ciliare, che detende l’apparato di sospensione del cristallino (zonula) determinando un aumento della curvatura anteriore e posteriore del cristallino, questo processo è chiamato accomodazione. L’elasticità del cristallino diminuisce con l’età, ciò determina una progressiva riduzione della capacità di accomodazione. Nei giovani la capacità di accomodazione è di circa 14 diottrie, dopo i cinquant’anni diminuisce a 2 diottrie, poiché per vedere a 33 cm occorre un’accomodazione di 3 diottrie, si avverte difficoltà nella visione da vicino che all’inizio si riesce a compensare allontanando gli oggetti per vederli meglio, questa difficoltà nella visione da vicino è detto presbiopia.

L’immagine che si forma sulla retina è invertita, l’occhio si posiziona in modo da proiettare l’immagine che si vuole fissare, detto punto di fissazione, sulla fovea, le restanti porzioni del campo visivo vengono proiettate intorno alla fovea. L’asse tra il punto di fissazione e la fovea è detto asse visivo. L’asse tra apice corneale e fovea è detto asse anatomico, l’angolo tra asse visivo e angolo anatomico è detto angolo K.

L’iride, oltre alla funzione di regolare la luce che entra nell’occhio, regola anche la profondità di fuoco e l’entità dell’aberrazione sferica provocata dal cristallino. Nella visione da vicino, la pupilla si restringe, in modo da aumentare la profondità di fuoco e ridurre l’aberrazione sferica provocata dal cristallino, questo permette di migliorare la qualità dell’immagine.